Cos’è il disturbo da stress post-traumatico o PTSD (Post traumatic stress disorder)?
Il PTSD è un disturbo d’ansia che si può sviluppare dopo aver visto o aver preso parte a un evento pericoloso.
Quando si è in pericolo, è naturale avere paura. Questa paura provoca molti cambiamenti nel corpo in una frazione di secondo, aiutandolo a prepararsi a difendersi contro il pericolo o a evitarlo. Questa reazione, chiamata di “lotta o fuga”, è una sana reazione e ha come significato il proteggere la persona da un male imminente. Ma nel PTSD, questa reazione è modificata o danneggiata. Le persone che hanno un PTSD possono sentirsi stressate o spaventate, anche quando non sono più in pericolo.
Chi ne può soffrire?
Chiunque può ammalarsi di Disturbo da stress post-traumatico, a qualsiasi età. Ne possono essere colpiti i veterani di guerra e i superstiti di aggressioni fisiche e sessuali, di abusi, di incidenti, di disastri naturali, e molti altri eventi gravi.
Non tutte le persone con PTSD hanno però vissuto in prima persona un evento pericoloso. Alcune persone si ammalano PTSD dopo aver assistito ad un evento che ha danneggiato o messo in forte pericoloun amico o un familiare. Anche aa morte improvvisa e inaspettata di una persona cara può anche causare un PTSD. Quali sono i sintomi di PTSD?
Il PTSD può causare molti sintomi. Questi sintomi possono essere raggruppati in tre categorie:
1. Sinotmi di Ri-esperienza:
* Flashback, ovvero rivivere il trauma più e più volte, anche con i sintomi fisici come un cuore che batte forte o la sudorazione * Brutti sogni o incubi rigurdanti quella o situazioni simili * Pensieri spaventosi.
I sinotmi di ri-esperienza possono causare problemi nella routine quotidiana di una persona. Questi possono scaturire da pensieri della persona o da sentimenti esperiti. Parole, oggetti o situazioni che ricordano l’evento possono innescare il rivivere la brutta situazione.
2. Sintomi di Evitamento:
* Stare lontani da luoghi, eventi o oggetti che ricordano l’esperienza * Sentirsi emotivamente insensibili * Forte senso di colpa, depressione, o preoccupazioni * Perdita di interesse in attività che sono state piacevoli in passato * Difficoltà nel ricordare l’evento pericoloso.
Molte cose che ricordano alla una persona l’evento traumatico possono innescare questi sintomi di evitamento. Questi sintomi possono indurre una persona a cambiare la propria routine personale. Ad esempio, dopo un brutto incidente d’auto, una persona che guida spesso evitare di guidare o perfino di salire in macchina.
3. Sintomi di Ipervigilanza:
* Spaventarsi facilmente * Sensazioni di tensione o “essere sul punto di” * Difficoltà a dormire, e/o avere scoppi d’ira.
I sintomi di ipervigilanza sono di solito costanti, anzichè essere attivati dalle cose che ricordano l’evento traumatico come i precedenti. Possono far sentire la persona molto stressata e arrabbiata. Questi sintomi possono rendere difficile lo svolgimento dei compiti quotidiani, come dormire, mangiare, o concentrarsi.
E ‘naturale avere alcuni di questi sintomi dopo un evento pericoloso. A volte le persone hanno sintomi molto gravi che vanno via comunque da soli dopo alcune settimane. Questo si chiama disturbo acuto da stress, o ASD. Quando i sintomi durano più di un paio di settimane e diventano un problema importante, potrebbero essere segni di un PTSD. Alcune persone con PTSD non mostrano alcun sintomo per settimane o mesi.
I bambini reagiscono in modo diverso rispetto agli adulti I bambini e gli adolescenti possono avere reazioni estreme al trauma, ma i loro sintomi possono essere anche molto diversi dagli adulti. Nei bambini molto piccoli, questi sintomi possono includere:
* Pipì a letto, quando in precendenza avevano imparato a usare il bagno * Dimenticare come parlare o di non essere in grado più di parlare * Rivivere e riprodurro l’evento spaventoso durante la ricreazione a scuola nei giochi con i coetanei * Essere insolitamente appiccicosi con un genitore o con un altro adulto.
I bambini più grandi e gli adolescenti di solito mostrano sintomi più simili a quelli osservati negli adulti. Essi possono anche sviluppare comportamenti distruttivi o irrispettosi. I bambini più grandi e gli adolescenti possono sentirsi in colpa per non essere stati in grado di prevenire lesioni o decessi a cui hanno assistito. Possono anche avere pensieri di vendetta.
Come viene diagnosticato un PTSD?
Un medico che abbia esperienza nell’aiutare le persone con malattie mentali, come ad esempio uno psichiatra o psicologo, è in grado di diagnosticare il PTSD. La diagnosi viene fatta dopo pochi colloqui con la persona che presenta sintomi di PTSD. Per essere diagnosticato con PTSD, una persona deve avere tutti i seguenti, per almeno 1 mese:
* Almeno un sintomo di ri-esperienza * Almeno tre sintomi di evitamento * Almeno due sintomi di ipervigilanza * I sintomi rendono difficile la vita di ogni giorno, l’andare a scuola o al lavoro, lo stare con gli amici, e il prendersi cura di compiti importanti.
Perché alcune persone si ammalano di PTSD e altri no?
E ‘importante ricordare che non tutti coloro che vivono un evento pericoloso sviluppano questo disturbo. In realtà, nella maggior parte delle persone questo non si svilupperà (pensate a tutte le persone che hanno vissuto durante una guerra).
Molti fattori giocano un ruolo importante nella genesi di questo disturbo. Alcuni di questi sono fattori di rischio, che rendono una persona più vulnerabile al PTSD. Altri fattori, chiamati fattori di resilienza, possono invece aiutare a ridurre il rischio d’insorgenza della malattia. Alcuni di questi fattori di rischio e resilienza sono presenti prima del trauma e altri diventano importanti, durante e dopo un evento traumatico.
I fattori di rischio per il PTSD comprendono:
* Aver già vissuto altri eventi pericolosi e traumi * Avere una storia di malattia mentale * Subire lesioni durante l’evento * Vedere persone ferite o uccise * Aver esperito sensazioni di orrore, impotenza, o paura estrema * Aver avuto poco o nessun sostegno sociale, dopo l’evento * Affrontare uno stress supplementare dopo l’evento, come la perdita di una persona amata, il dolore e il pregiudizio, o la perdita di un lavoro o della casa.
I fattori di resilienza che possono ridurre il rischio di PTSD comprendono:
* La ricerca di sostegno di altre persone, come amici e familiari * Trovare un gruppo di sostegno dopo un evento traumatico * Sentirsi in pace con la coscienza circa le proprie azioni fatte di fronte al pericolo * Avere una strategia di coping, o un modo di affrontare l’evento cattivo e imparare da esso * Essere in grado di agire e di rispondere in maniera efficace pur sentendosi impauriti.
I ricercatori stanno studiando l’importanza dei fattori di rischio e resilienza. Con ulteriori studi, potrà essere possibile un giorno prevedere la vulnerabilità al PTSD.
Come si cura un PTSD?
I principali trattamenti per le persone con PTSD sono la psicoterapia (una terapia che si basa molto sul “parlare”), i farmaci, o entrambi. Ognuno di noi è diverso, quindi un trattamento che funziona per una persona può non funzionare per un’altra. E ‘importante che chiunque abbia un PTSD sia curato da uno psichiatra, che abbia esperienza con questo disturbo. Alcune persone con PTSD hanno bisogno di provare trattamenti diversi prima di trovare quello che funziona per i loro sintomi.
Psicoterapia
La psicoterapia è la terapia “basata sul parlare”. Si tratta di un parlare con un professionista della salute mentale e non un chiacchierare!. La Psicoterapia può essere individuale o di gruppo. La durata è di solito dalle 6 alle 12 settimane, ma può richiedere più tempo. La ricerca mostra inoltre che il sostegno dei familiari e degli amici può essere una parte importante della terapia.
Molti tipi di psicoterapia possono aiutare le persone con PTSD. Alcuni psicoterapia hanno come obiettivo diretto i sintomi del PTSD. Altre terapie si concentrano sul contesto sociale, familiare, o sui problemi al lavoro. Il medico o il terapista può combinare terapie differenti a seconda delle esigenze della persona.
Una delle terapie più utili è la terapia cognitivo-comportamentale, o CBT (Cognitive Behaviour Terapy). La terapia cognitivo-comportamentale si avvale di molte tecniche, tra cui:
* Terapia espositiva. Questa terapia aiuta le persone a controllare il loro volto e la paura. Li espone al trauma che hanno vissuto in modo sicuro. Essa utilizza immagini mentali, la scrittura, o visite al luogo in cui l’evento è accaduto. Il terapeuta utilizza questi strumenti per aiutare le persone con PTSD a far fronte ai loro sentimenti spiacevoli. * Ristrutturazione cognitiva. Questa terapia aiuta le persone a dare un senso ai brutti ricordi. A volte la gente ricorda l’evento in modo diverso da come è accaduto. Possono sentirsi in colpa o vergognarsi di ciò che non è loro colpa. Il terapeuta aiuta le persone con PTSD guardare a quello che è successo in modo realistico. * Inoculazione dello Stress. Questa terapia cerca di ridurre i sintomi di PTSD, insegnando al paziente come ridurre l’ansia. Come la ristrutturazione cognitiva, questo trattamento aiuta le persone a guardare i loro ricordi in modo sano.
Altri tipi di trattamento possono comunque aiutare le persone con PTSD. Generalmente esse insegnano modalità diverse di reazione a eventi spaventosi che innescano i sintomi di PTSD. Sulla base di questo obiettivo generale, abbiamo diversi tipi di terapia:
* Tecniche di rilassamento e di controllo della rabbia. * Fornire consigli per dormire meglio, la dieta e esercizio fisico. * Aiutare le persone ad identificare e trattare il senso di colpa, la vergogna, e altri sentimenti circa l’evento. * Aiutare le persone a visitare luoghi e persone che ricordano il trauma.
Farmaci
La US Food and Drug Administration (FDA) ha approvato due farmaci per il trattamento di adulti con PTSD:
* Sertralina (Zoloft) * Paroxetina (Sereupin)
Entrambi questi farmaci sono antidepressivi o meglio inibitori della ricaptazione della serotonina, che vengono utilizzati anche per curare la depressione e l’ansia. Essi possono contribuire a controllare i sintomi di PTSD, come tristezza, preoccupazione, rabbia e altri sentimenti insostenibili. Prendendo questi farmaci è possibile rendere più facile efficace la psicoterapia, che rimane la terapia principale.
A volte le persone, dopo l’assunzione di questi farmaci mostrano effetti collaterali. Gli effetti possono essere fastidiosi, ma di solito vanno via in pochi giorni. Eventuali effetti collaterali o reazioni inusuali devono essere segnalate immediatamente al proprio medico. Per aiutare un amico o un parente, è possibile:
* Offrire sostegno emotivo, comprensione, pazienza, e incoraggiamento. * Imparare a conoscere il PTSD in modo da poter capire che cosa il vostro amico o parente sta vivendo. * Parlaree con il vostro amico o parente, e ascoltaterlo attentamente. * Imparate soprattutto a capire i suoi sentimenti. Vi aiuterà a comprendere le situazioni che possono innescare i suoi sintomi. * Invitate i vostri amici o parenti ad uscire per distrazioni positive come passeggiate, gite e altre attività. * Ricordategli sempre che, con il tempo e il trattamento, miglioreranno.
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